La relazione valutativa DSA rilasciata da un centro privato o pubblico può essere di difficile interpretazione per i non addetti ai lavori. Ecco una guida per come leggere una valutazione di DSA.

 

L’iter valutativo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento segue alcune Linee Guida stabilite a partire dai manuali diagnostici internazionali, ovvero l’ ICD-10 (OMS, 1996) e DSM 5 (APA, 2013), e dai documenti di consenso nazionali, ovvero le raccomandazioni per la pratica clinica (AID, 2007) e successive risposte ai quesiti (PARCC, 2011), la Consensus Conferece (ISS, 2011) e le varie proposte criteriali sulle diagnosi specifiche ad esempio la diagnosi di Discalculia (AID – AIRIPA, 2012).

Le Linee Guida propongono un iter che comprendere:

  • Raccolta della storia anamnestica: dove si raccolgono i dati sullo sviluppo del bambino per valutare la presenza di fattori di rischio per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento;
  • Valutazione cognitiva: nella quale si valuta il Quoziente Intellettivo del bambino ai fini di verificare se le difficoltà riportate possano rientrare in un quadro di compromissione generale;
  • Valutazione degli apprendimenti: nella quale si valutano le abilità di lettura, scrittura e calcolo attraverso prove costruite sulla base di modelli neurocognitivi e standardizzate;
  • Valutazione neuropsicologica: con cui si esaminano più nel dettaglio determinate funzioni cognitive come l’attenzione, le abilità esecutive, il linguaggio e la memoria;
  • Osservazione e colloquio clinico: attraverso cui l’esaminatore fa un’analisi qualitativa dell’impatto delle difficoltà.

In questa sede mi limiterò alla descrizione delle prove di valutazione degli apprendimenti e degli indici usati per descrivere la prestazione. Tieni sott'occhio la valutazione di tuo figlio/del tuo studente oppure questo facsimile illustrativo mentre leggi l'articolo.


VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

La valutazione degli apprendimenti come detto in precedenza utilizza delle prove:

  • costruite sulla base delle conoscenze scientifiche attualmente disponibili;
  • standardizzate su un campione rappresentativo della popolazione di riferimento.

Nella valutazione degli apprendimenti generalmente vengono valutate le abilità di lettura, scrittura e calcolo. La valutazione può essere di primo livello, esplorando il processo nel suo insieme, o di secondo livello, scorporando i singoli processi che intervengono nel compito. Descriverò brevemente le prove più utilizzate indipendentemente dalla batteria da cui sono estratte.


VALUTAZIONE DELLE ABILITÀ DI LETTURA

 

La lettura viene valutata sia per gli aspetti di correttezza sia per gli aspetti di velocità. Nella valutazione della velocità si è soliti usare l’indice di sillabe al secondo (sill./sec.), ovvero quante sillabe vengono lette in un secondo. Solitamente viene valutata anche l’abilità di comprensione del testo scritto.

  • Lettura di brano: valutazione più ecologica della lettura poiché tipica dell’esperienza scolastica. Al soggetto viene proposto un brano e viene chiesto di leggerlo ad alta voce com’è solito fare. Il brano solitamente è adeguato all’età del soggetto.

  • Comprensione del testo: viene consegnato al soggetto un testo che dovrà leggere per conto suo e poi dovrà rispondere a delle domande su di esso. Solitamente il soggetto nella fase di risposta può ritornare sul testo originale per cercare le risposte. Viene contato il numero di risposte corrette alle domande.

  • Lettura di parole: il soggetto deve leggere una serie di liste di parole ad alta voce più velocemente e correttamente possibile. Solitamente le liste sono divise in parole a alta e a bassa frequenza (es: palla vs. asteroide) e in parole a alta e bassa immaginabilità (es: palla vs. amore).

  • Lettura di non parole: le non parole sono parole inventate ma pronunciabili nella lingua italiana (es: fosto, reduve, rodazza). Il soggetto deve leggerne alcune serie, solitamente di difficoltà crescente, il più velocemente e correttamente possibile.


VALUTAZIONE DELLE ABILITÀ DI SCRITTURA

Le prove possono valutare la competenza ortografica e/o la grafia. Nel caso della valutazione dell’ortografia viene di solito conteggiato il numero di errori che può essere di tipo:

  • Fonologico (F), parole che se lette hanno un suono diverso da quello che ci si attenderebbe (es: casa->caza);
  • Non fonologico (NF), parole che lette suonano corrette ma non sono scritte correttamente (es: hanno->anno);
  • Accenti e doppie (AD), parole cui mancano o esuberano di doppie e/o accenti (es: papà->papa)

LA VALUTAZIONE ORTOGRAFICA

  • Dettato di brano: permette una valutazione molto ecologica essendo un tipo di compito molto richiesto durante le scuole primarie. L’esaminatore legge un brano che può essere incalzante o basato sui tempi del soggetto e il soggetto lo scrive.

  • Copia di brano: un'altra valutazione ecologica poiché anche questo è un compito di frequente necessario nella vita del soggetto. In questo caso viene proposto un brano scritto che il soggetto deve ricopiare secondo i propri tempi.

  • Dettato di parole e non parole: l’esaminatore detta una lista di parole e non parole e il soggetto dee scriverle. Come precedentemente detto per la lettura, il dettato di parole permette di valutare l’abilità lessicale del soggetto (recuperare la forma ortografica della parola) mentre il dettato di non parole ne valuta l’abilità fonologica (trascrizione dei suoni).

  • Dettato di frasi omofone non omografe: l’esaminatore detta delle frasi e il soggetto deve scriverle. Le frasi contengono delle parole che suonano uguali ma si scrivono diversamente per intendere cose diverse (es: Marco non l’ama più -> Marco non lama più). Permette un approfondimento delle abilità lessicali in funzione del contesto.



LA VALUTAZIONE DELLA GRAFIA

  • Prassie di scrittura: il soggetto deve scrivere in un minuto quante più volte riesce una parola o una sequenza di parole. Vengono contate i singoli grafemi (lettere) scritti. Le parole solitamente usate sono:

    • “le” (scritto in corsivo), per valutare la fluenza del gesto grafico;

    • sequenza numerica (anche detta “numeri”), per valutare l’impatto che ha il recupero ortografico sulla velocità di scrittura;

    • “uno” (scritto come si vuole), per fare un confronto con le altre due prove.

  • Giudizio sulla scrittura: due giudici indipendenti valutano la comprensibilità del prodotto grafico (es: dettato di brano) e ne danno un giudizio da 1 a 5.

  • Valutazione oggettiva del prodotto grafico: dopo aver fatto copiare un testo ad hoc al soggetto, l’esaminatore compie una serie di valutazione sul prodotto grafico tra cui:

    • la grandezza della scrittura;

    • l’allineamento dei margini;

    • la grandezza delle lettere;

    • lo spazio tra le parole;


VALUTAZIONE DELLE ABILITÀ MATEMATICHE

La valutazione della matematica di concentra sugli aspetti più basali della cognizione numerica e del calcolo. Più che negli altri ambiti per la valutazione della matematica è strettamente necessario utilizzare una batteria completa di prove Viene solitamente conteggiato il numero di errori e la velocità dei processi. Solitamente non viene valutata l’abilità di risoluzione dei problemi aritmetici che fa paura di una valutazione di tipo diverso.

  • Conteggio: si chiede di contare più velocemente possibile in ordine crescente o decrescente;
  • Riordinamento di quantità: vengono presentati dei numeri e il soggetto deve riordinarli in ordine crescente o descrescente.
  • Trascrizione in cifre: vengono dati al soggetto dei numeri scritti in lettere e lui deve riscriverli in cifre oppure viene dato al soggetto un numero scomposto in ordini di grandezza e lui deve assemblarlo (es: 8u 3da= 38).
  • Recupero dei fatti aritmetici: i fatti rappresentano quelle operazioni che recuperiamo dalla memoria invece di fare (es: 7+3 o 3*2). L’esaminatore propone al soggetto una serie di operazioni di questo tipo per il quale questi ha solo 3 o 5 secondi per rispondere.
  • Calcolo a mente: l’esaminatore propone oralmente dei calcoli e il soggetto deve eseguirli mentalmente. Si misura la correttezza e il tempo impiegato e si indagano le strategie utilizzate.
  • Calcolo scritto: si propongono al soggetto una serie di operazioni e si chiede al soggetto di risolverle utilizzando delle procedure di calcolo scritto. Si misura la correttezza e il tempo impiegato e si indagano le procedure utilizzate.

Le batterie di secondo livello propongono prove simili a quelle di primo ma dividono maggiormente le prove negli ambiti neurocognitivi che indagano che sono:

  • Area del numero: prove che indagano la competenza lessicale e sintattica in ambito numerico attraverso prove come la lettura e la scrittura dei numeri;
  • Area del calcolo: prove che indagano la competenza processazione di calcoli a mente e scritti e il recupero di fatti, strategie e algortmi;
  • Area del senso del numero: prove che indagano la competenza basale della cognizione numerica ovvero prove di stime di grandezza e confronto di quantità.

LEGGERE GLI INDICI

Le prove utilizzate nella valutazione sono prove sulle quali sono state fatte delle analisi che ne hanno accertato la qualità dal punto di vista psicometrico e che sono state somministrate ad un campione rappresentativo della popolazione.

Per valutare la prestazione dei soggetti esaminati vengono confrontati i loro risultati con quelli del campione normativo, ovvero con i risultati ottenuti dai soggetti della stessa fascia d’età utilizzati per la standardizzazione della prova.

Il confronto tra la prestazione del soggetto esaminato e del campione normativo viene fatto principalmente attraverso due indici statistici che sono i punti Z e i percentili.

PUNTI Z

I punti Z sono indici di dispersione che indicano la distanza del punteggio del soggetto esaminato dalla media del campione normativo. Si utilizza per distribuzione di punteggi che seguono una curva normale, ovvero per prove per i quali ci siano pochi punteggi molto bassi e molto alti mentre ci sia una tendenza di maggiori punteggi intermedi. Possiamo interpretare così questo indice:

  • Z da -1 a +1: Punteggio nella media
  • Z tra -1,5 e -1: Punteggio leggermente al di sotto della media
  • Z tra -2 e -1,5: Punteggio inferiore alla media
  • Z inferiore a -2: Punteggio molto inferiore alla media (solo circa il 3% della popolazione ottiene un punteggio simile)

PERCENTILI

Il percentile è un indice usato per descrivere in termini percentuali la posizione della prestazione di un soggetto rispetto al totale delle prestazioni dei soggetti osservati. Possiamo interpretare così questo indice:

  • Tra il 25° e il 75° percentile: Punteggio nella media
  • Tra il 15° e il 25° percentile: Punteggio leggermente al di sotto della media
  • Tra il 5° e il 15° percentile: Punteggio inferiore alla media
  • Inferiore al 5° percentile: Punteggio molto inferiore alla media (solo il 5% ella popolazione ottiene un punteggio simile)

QUOZIENTI E PUNTEGGI STANDARD

Indici usati di rado nelle prove di valutazione degli apprendimenti sono indici dove le medie del campione vengono standardizzate. Come per i punti Z rappresentano punteggi critici punteggi al di sotto di due deviazioni.

  • Quozienti (Media=100; Dev.st.=15; Punteggio critico <70)
  • Punteggi Standard (Media=10; Dev.st.=3; Punteggio critico <4)

ETICHETTE DIAGNOSTICHE

Concludo questo articolo con un “extra” a proposito delle etichette diagnostiche che si leggono solitamente nella prima pagina delle diagnosi di DSA. Queste sigle corrispondono al sistema di classificazione dei disturbi proposte dall’ ICD-10 che è il manuale diagnostico di riferimento nel sistema sanitario nazionale.

  • F81.0: Disturbo specifico della lettura (fluenza e accuratezza). Eventuali disturbi della comprensione devono essere segnalati.
  • F81.1: Disturbo specifico della compitazione (disortografia) in assenza di dislessia.
  • F81.2: Disturbo specifico delle difficoltà aritmetiche (discalculia) in assenza di dislessia e/o disortografia
  • F81.3: Disturbo misto delle abilità scolastiche (dislessia e/o disortografia e discalculia)
  • F81.8: Disturbo dell’espressione scritta (disgrafia in assenza di F82.1)
  • F82.1: Disturbo evolutivo della funzione motoria. Usato per la diagnosi di disgrafia se include altri disturbi di coordinazione motoria.

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